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Italia Meridionale e l`Unita` d`Italia

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Messaggio  mfca_vale Gio 07 Ago 2008, 12:05 pm

Mi permetto di ripostare qui
una mail ricevuta da Nicolai Caiazza del meetup di Amsterdam, perche` ritendo che facia delle osservazioni
interessanti, che merita, secondo me, un dibattito da parte nostra.

<Email di Nicolai>

L'effige di Garibaldi



A
Capo d'Orlando il sindaco ha rotto gli indugi: ha cambiato nome alla
piazza centrale che non si chiamerį piś piazza Garibaldi, ma piazza
IVluglio 1299(data in cui si svolse una feroce battaglia tra i
Siciliani capeggiati da D'Oria e una coalizione di Aragonesi e Angioini.



La
notizia é arrivata anche in Inghilterra che é sempre tanto attenta alle
cose italiane giį da qualche secolo. Il Times cita infatti
quest'episodio proprio come espressione di una presa di coscienza in
Sicilia delle conseguenze della sua Conquista da parte del Piemonte.
Conquista alla quale l'Inghilterra fornķ ampia collaborazione militare
oltre che finanziaria. A Marsala c'era un importante insediamento
inglese per lo sfruttamento e il commercio del vino e che fu la base di appoggio per lo sbarco delle truppe di Garibaldi.



La
notizia di Capo d'Orlando ha mobilitato anche Bobo Craxi che su
Liberazione dell 1 agosto reagisce "indignato" (anche lui?) contro
questo sorpruso ai simboli dell'Unitį d'Italia, in questo caso di
Giuseppe Garibaldi, proprio "in coincidenza con il 150esimo
anniversario della epopea delle Camicie rosse". Bobo ricorda anche che
Garibaldi per essere stato libertario e alla fine della sua vita
simpatizzante per il socialismo, fu adottato come
simbolo del Fronte Popolare del 1948. Quindi la sinistra deve
difenderlo. Il tutto pubblicato senza commento su Liberazione. A questo
punto é necessario fare alcune considerazioni. Una vera storia
ufficiale della Conquista non c'é mai stata. Tutti gli insegnamenti di
storia nelle scuole hanno utilizzato la semplice descrizione
propagandistica di De Amicis che dį per scontato che il Piemonte
realizzó il sogno secolare di una Italia unificata, per mezzo della
diplomazia di Cavour, l'ardimento di Garibaldi e la lungimiranza di
V.E.II. Al massimo ci fu qualche danno collaterale. La questione é che
la conquista del Sud fu una vera e proprio guerra di colonizzazione da
tutti i punti di vista. Il nemico, le popolazioni del Regno delle due
Sicilie, furono oggetto di un bombardamento propagandistico volto alla
denigrazione che accompagnó prima e poi l'azione militare di
soggiogamento delle popolazioni. Le stragi furono l'azione regolare
delle truppe mercenarie di Garibaldi (che non erano i poetici Mille ma
almeno trentamila incorporando avventurieri ed emarginati svizzeri,
magiari, tedeschi, etc., un po'come gli attuali "contractors").
L'economia fu sistematicamente distrutta. In Calabria che vantava una
industria della seta di alto livello, oltre alla distruzione dei
laboratori, i coltivatori furono uccisi o deportati e le piante di
gelso bruciate con divieto di coltivazione. Nella letteratura storica
indipendente sono comunque descritti tutti i misfatti di quella
Conquista.



Ció
che importa ora é perché rivangare questo passato di vergogna invece di
pensare al positivo e a risolvere i problemi attuali. Il
fatto é che la menzogna sulla quale si é basata l'unitį d'Italia
continua a governare. L'Italia é un Paese costruito sulla menzogna. In
nessun altro Paese esiste una parte che considera l'altra una colonia,
e porta avanti regolarmente pratiche di denigrazione della parte
sottomessa, cosķ da giustificare il dominio. Nel secondo dopoguerra il
governo italiano si accordó con i Paesi del Nord Europa per
l'esportazione della manodopera dal Sud e dalle Isole ricevendo in
cambio la possibilitį di esportare i propri manufatti prodotti nel
Nord. Il Belgio consegnava all'Italia 250Kg di carbone al giorno per
ogni operaio in buona salute che sarebbe andato a lavorare nelle loro
miniere. Naturalmente per convincere gli operai a espatriare era
necessario per il governo italiano provvedere alla mancanza di
occasioni di lavoro sia nella agricoltura che nell'industria. Come in
ogni colonia che si rispetti i governi locali devono essere corrotti e
pronti a smorzare qualunque segno di rivolta e emancipazione. Quando
agli inizi degli Anni Settanta la camorra cominció ad espandersi, tutti
ne erano al corrente tranne la Questura e il Governo, che vedevano
nella camorra un mezzo per controllare la popolazione. Cosķ come era
stato con la mafia. Del resto giį le truppe Alleate si erano servite
della mafia per appoggiare lo sbarco in Sicilia e il governo italiano
se ne era servito successivamente per combattere il movimento dei
contadini e i sindacati.



Il
popolo italiano non ha dignitį , si lamentano un po'tutti. Ma come si
puó avere dignitį quando é la menzogna ad essere la linea direttiva
storica. Quando ci fu il cosiddetto piccolo armistizio di Cassibile
dopo lo sbarco alleato in Sicilia, il re e Badoglio, non avendo il
coraggio di trattare in proprio lasciarono il generale Castellani
(senza credenziali) a condurre la trattativa. Badoglio e il re
proponevano agli americani la rottura della propria alleanza con la
Germania e di passare dalla parte degli Alleati. Eisenhower senza
mostrare disprezzo per questi opportunisti impose la capitolazione che
poi per cortesia politica verso i vinti fu



definite
"pace". "Capitolazione"che é tuttora in vigore, peró si chiama
"alleanza". Agli italiani viene ancora propagandata l'immagine che gli
Usa amano l'Italia cone Gregory Peck in Vacanze romane. In realtį
l'Ķtalia capitoló e continua a capitolare. Forse Bobo Craxi potrebbe
meglio ricordare che forse l'unico atto di orgoglio l'Italia lo ebbe
con Bettino Craxi, quando all'aeroporto di Sigonella i marines Usa che
avevano circondato l'aereo con i sequestratori dell'Achille Lauro per
impadronirsi dei prigionieri, furono a loro volta, per ordine di Craxi,
circondati dai Carabinieri con i mitra spianati. I marines allora si
ritirarono.





Ci
sono molti studiosi che hanno scritto di storia basandosi sui fatti e
non sulla propaganda, solo che non sono molto popolari nella historia
oficial. Per tutti mi permetto di segnalare la rigorosa e molto
documentata opera di Gigi Di Fiore, Controstoria dell'Unitį d'Italia,
Rizzoli.





Quali
che siano state le ragioni che hanno spinto il sindaco di Capo
d'Orlando a questo gesto, ricerca di una facile popolaritį, deviare
l'attenzione dai problemi concreti, il fatto é che la reazione della
popolazione siciliana é stata generale di approvazione e di appoggio.
Cosķ come le varie autoritį hanno creduto bene di solidarizzare con il
sindaco. Questo mostra indica la presenza di una inquietudine
forzatamente sopita ma che cerca ancora una via per esprimersi.



La
questione é peró fondamentale ed é meglio affrontarla razionalmente
anziché negarla come cerca di fare il nostro Bobo. Non si tratta di
promuovere scissioni come pretendono i politici che pescano nel
torbido, ma portare alla coscienza il corso di un processo storico che
ha creato un Paese al cui interno vigono rapporti di sudditanza
coloniale. Unico caso in Europa.





Nicolai Caiazza
<fine email di Nicolai>

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Italia Meridionale e l`Unita` d`Italia Empty Sudditanza coloniale

Messaggio  mfca_vale Gio 07 Ago 2008, 12:20 pm

Premetto che sono meridionale, in modo da chiarire qual e` la mia prospettiva.

Questa "sudditanza coloniale" di cui parla Nicolai l`ho sempre sentita molto forte.
Ho sempre sentito che la nostra cultura, quella meridionale, sia stata dallo stato italiano
scentificamente distrutta. Percepisco ed ho percepito in tante scelte dei governi italian
presenti e passati una volonta` " a piegare" la popolazione meridionale "togliendogli
la dignita`".
Possono sembrare parole forti, ma non e` cosi`.

La lingua. Io sono napoletana, il napoletano non e` un dialetto. E` una lingua.
Era la lingua ufficiale del Regno era parlata a corte. Ha delle sue "grammatiche"
e dei vocabolari, e` cioe` un idioma "completo", percio` e` una lingua e non un dialetto.
La lingua e` una forte caratterizzazione di identita`...andrebbe "preservata"...eppure
di tutto e` stato fatto per "annullare" questa identita` e far regredire una lingua ad una
forma di dialetto per persone analfabete.

I beni storici. In Campania ci sono beni storici unici al mondo. Citta` romane e greche
preservatesi perfettamente. C`e` a Pestum una delle pochissime "pitture" greche rimasteci
nel mondo!!
Ebbene...tutto questo non viene assolutamente curato. Ercolano e Pompei sono in condizione
di abbanodno (cosa che preoccupa molto gli americani, ma non il governo italiano).
A Pestum, in vicinanza dei templi (paesaggio spettacolare, perche` questi tempi si ergono su un leggero promontorio
con alle spalle il mare!) vogliono costruire una superstrada che passa rasente le mura dell`agropoli, facendo un danno
ambientale ed archeologico da coapogiro.
Non ne parliamo di Bacoli e Cuma, luoghi famosissimi al tempo dei Romani (talmente suggestivi che credevano si
trovasse li` l`ingresso al regno dei morti) degenerati per via dell`abusivismo
edilizio.
Dal mio punto di vista distruggere il patrimonio culturare di una popolazione (vedi i Talebani in Afghanistan con le statue
del Buddha) significa "annientarne" la cultura, l`identita`, cercare di farne un popolo senza storia per sottometterlo
per ridurlo al ruolo di "paria".

Allora, credo che Nicolai, abbia sollevato un problema importante. Io da napoletana sento
che noi meridionali dobbiamo ritrovare il nostro "orgoglio",
cosa che puo` accadere solo riscoprendo il nostro
passato e la nostra cultura...capendo cosa siamo e da dove veniamo...
Solo ritrovando questo "orgoglio" ritroveremo una dignita`....e solo allora sara` finalmente
possibile anche combatter la criminalita` organizzata (il fenomeno della criminalita`
organizzata si fonda sulla paura...ma anche sulla "sudditanza psicologica" di chi si ritiene
un "paria" un "nulla"...e quindi "sopporta").
Solo allora potremmo ALZARE la testa...perche` vuol dire che avremmo capito
che ABBIAMO MOLTO DA PERDERE se non ci liberiamo di questi vincoli.

Voglio concluder con una nota.
E` ormai accertato che e` stato deciso a livello governativo di trasformare
la Campania in versatoio nazionale di rifiuti tossici e di immondizia di ogni
genere...una specie di Somalia nostrana...(questa costatazione si basa sul fatto
che la maggioranza delle sostanze tossiche in campania vengono da fabbriche del nord
e con il fatto che il governo ha deciso di scaricare in discariche camapne e di incenerire negli inceneritori
campani qualsiasi sostanza, senza controllo, anche quelle che sono giudicate da Bruxelles tossiche
nel nome dell`emergenza. Vi prego a riguardo di vedere il video di Alex Zanotelli sul blog di Grillo!).
Ecco...questo e` il segno della "colonizzazione"...di cosa essa voglia dire e di come si manifesta.

Ciao
Mfca

P.S. questo discorso che ho fatto non ha nulla a che fare con "indipendenza" o "federalismo"...e` un discorso, se vogliamo, al di la` di questo.
E` la necessita` delle popolazioni meridionali di appropriarsi della propria storia, di riscoprire chi siamo...e di ritrovare la nostra
identita` per iniziare con il resto del paese un discorso TRA PARI...e non tra PARIA e PADRONI, solo cosi` il Meiridone
potra` finalmente iniziare a dare un contributo costruttivo al Paese, camminando stando in piedi con la schiena dritta. Cosa che come dice
Nicolai potra` accader solo sulla base della Verita`, cioe` facendo piena luce su quelle pagine di Storia realative
all`Unita` d`Italia e da tutto cio` che ne e` seguito.

P.S. faccio inoltre notare che oltre i setifici della calabria, le prima politiche economiche del governo italiano, con la famosa guerra economica alla francia,
erano volte a proteggere la debole nascente economia industriale del Nord e non tenne in alcun conto del fortissimo danno economico che
procuro` alla fiorente agricoltura meridionale (assestando all`economia meridionale un colpo mortale!).
Inoltre le banche e le casse meridionali furono svaligiate al momento dell`unita` d`Italia...(Mack Smith "storia d`italia", Alianiello "la conquista del Sud").
Ed inoltre bisogna ricordare che per parecchi decenni dopo l`unita` d`italia nessun primo ministro mettera`
mai piede in italia meridionale!! Cioe` le persone
che ci hanno governato non avevano alcuna idea di cosa fossa e come fosse la realta` meridionale,
quali problemi avesse e quali esigenze avesse...lasciando
il meridione nel totale abbandono governativo!! (leggere sempre Mack Smith a riguardo...).
Questo spero che aggiunga altri spunti di riflessione.
Tutto, questo, pero`, ad onor del vero va detto, e` accaduto con il beneplacido dei potentati locali...i famosi "baroni" che contrattarono
con Cavour
la conquista senza sparare un colpo (e` risaputo che l`esercito borbonico pur ben organizzato e ben equipaggiato si arrese
senza sparare neanche un colpo!).
E questo apre un`altra pagine di storia su cui bisognerebbe fare chiarezza. La struttura "feudale" del Meridione, fatta di "potentati"
economico-politico-criminali con potere di vita e di morte
e l`indifferenza del governo centrale che si avvale di questi "potentati" per tenere sotto controllo la popolazione
nell`interessa della parte conquistatrice del paese.
E“ rompendo questo "blocco di potere" che tiene in scacco il meridione e facendo luce su quelle pagine di storia che
a tale blocco hanno portato, che finalmente potremo vedere un campiamento nel Sud Italia.

mfca_vale
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Messaggio  Leozaquini Dom 10 Ago 2008, 4:25 pm

cara mfca,

io invece sono del nord.
Ti assicuro che anche al nord esiste la sensazione di essere colonizati.

E' anzi diffusa la sensazione di essere colonizzati dal sud. Su questa sensazione si basa infatti, fondamentalmente, l'esistenza della Lega.


Evidentemente il popolo italiano e' colonizzato. Sia al nord che al sud.
Io sono convinto che i nostri colonizzatori provengono da un luogo impreciso collocato tra Roma e Corleone, con ormai sedi stabili in LOmbardia. Ad Arcore, per esempio.

Una delle operazioni piu' infami dei colonizzatori e' quella di togliere i riferimenti positivi del popolo da asservire.
Per cui siccome il popolo asservito ha avuto qualche politico onesto e disinteressato, siccome ha avuto degli "eroi", questi eroi gli devono essere tolti.

Ecco come io mi spiego l'ostilita' a Garibaldi: forse l'unico politico veramente disinteressato della storia italiana.
Generoso ed altruista.

Merita quindi la denigrazione.

L'argomento che affronti comunque e' estremamente complesso.
Merita molte altre riflessioni.
Leozaquini
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Messaggio  mfca_vale Lun 11 Ago 2008, 1:57 am

Il problema non č denigrare Garibaldi.

Come non lo č denigrare coloro che hanno combattuto per un'ideale quale l'unitą del paese. Penso a Mazzini
o a Pisacane.

Il problema č pero' quello di fare chiarezza su delle pagine di storia del nostro paese, perchč
come dice Nicolai si puo' costruire qualcosa sulla verita' e non sulla menzogna.
E la veritą dice cqe che quella del Sud č stata una colonizzazione in piena regola.
E che nei secoli siamo stati trattati piu' da "colonia africana" che da "parte del paese".
Certo al Nord siamo "costati" qualcosina, ma vorrei che fosse chiaro che di quei soldi
le popolazioni meridionali non hanno assolutamente benificiato, dato che sono finiti tutte
nelle tasche di cosche mafiose e politici corrotti. Quindi piu' che soldi al sud erano tangenti
ai potentati locali con cui le imprese del nord hanno fatto e fanno affari di vario genere!

Personalmente non credo che il Nord si senta "colonizzato", perchą non lo č stato. Il fenomeno
Lega nasce dal fatto che al massimo il Nord si senta "costretto", "limitato" da questo Sud
sottosviluppato...
Perņ anche su questo c'č un problema di "doversi dire la veritą". Il Nord "svilluppato" per molte situazioni
si avvale di "una colonia interna a basso costo". E' inutile negarlo, il Sud č ed č stato un po'
la Cina interna del Nord. Il caso esemplare sono "i rifiuti industriali" che massicci vengono
sversati nelle campagne campane in modo illegale dalla camorra e che provengono tutti
dal Nord. Quanto costerebbe alle industrie del Nord smaltirli in modo regolamentare senza ricorrere
alla camorra?? Allora, diciamo la verita'...il Nord vuole la sua colonia interna, che pero' allo stesso
tempo non "gli costi una lira di tasse"...la botte piena e la moglie ubriaca...e cosģ nasce la Lega...

Il problema, pero', nn č una semplice rivalita' Nord-sud...il problema č piu' profondo. E' di fare luce
e chiarezza su delle pagine della nostra storia, di capire da dove veniamo e perchč, di capire
cosa siamo e perchč.

E soprattutto di capire cosa ci accomuna nelle nostre diversitą.
E quello che ci accomuna č che i nostri malesseri sono faccia di una stessa moneta
tutti noi avremmo bisogno di una "classe politica" migliore e che curi gli interessi
di tutto il paese in quanto tale.

Tuttavia nessun cambiamento potrą mai esserci se non "ci raccontiamo la veritą"
e se, come diceva Nicolai, non facciamo chiarezza sulle pagine "primordiali" della nostra
storia...E c'č un motivo semplice: leggendo storici come Mack Smith ed altri ti rendi conto
che "i mali di italia" sono antichi ed hanno radici nelle "fondamenta" del nostro stato
nazionale.
Pur non avendo mai incontrato nč parlato con Nicolai sono arrivata per strade diverse
alle stesse conclusioni.
Il sud, come popolazione, ha bisogno di "uscire da una forte mortificazione culturale"
subita al momento dell'unitą e proseguita sistematicamente negli anni
che di fatto ne hanno annullato la cultura e la "dignitą"...facendone un popolo
senza storia e sbandato...alla mercee di potentati locali e criminalitą organizzata....
...a cui i diritti piu' fondamentali sono negati...a meno di "fare la questua ai
potenti locali" (se vuoi un posto in ospedale devi chiedere il favore, se vuoi
risolvere una pratica burocratica devi chiedere il favore, se vuoi lavorare devi
chiedere il favore etc. etc)...come i derelitti.
Questo non č giusto.

Credo, cqe, come te che Nord e sud, invece, di dividersi in inutili "guerre" dovrebbero
unirsi per un solo obiettivo comune
combattere i nemici "di Corleone, di Arcore, della Locride, di Casal di Principe, di Piazza Affari" (per semplificare) che distruggone
le migliori risorse del paese, mortificandolo...

I malesseri del Sud e del Nord sono antichi, ma figli della stessa madre "una classe dirigente incompetente!".

Tuttavia, Lionello, il problema che sollevamo con Nicolai
non č tanto "una rivalitą Nord-sud" o "chi ha torto e chi ha ragione".
E' pero' il problema di un Meridione sbandato...che "non ha dignitą" perchč non sa piu' chi č.
Che non "si ribella", perchč "non sa il suo valore". Che subbisce passivamente...perchč
ha "preso sempre botte". E soprattutto č il problema di affrontare la veritą della nostra
storia nazionale. Di capire da dove veniamo e perchč....
Un paese, come diceva Nicolai, non si costruisce sulla menzogna.

Ci sono inquietanti interrogativi sulla "nostra unitą nazionale"...ed andrebbero affrontati
raccontandoci la veritą e lasciando da parte la "propaganda".
Non sono solo rose quelle della nostra unitą nazionale.
Ci son pagine motro "tristi" e molto "opache" che nella
"agiografia" nazionale sono completamente "oscurati".

Nicolai solleva un punto importante. La ferocia
bestiale usata contro le popolazioni meridionali dopo l'unitą d'italia
e la coltivazione del baco da seta in Calabria.
Io aggiungo "l'esercito borbonico che non sparņ un colpo", "le casse e le banche
del meridione svaligiate", "le industrie smantellate" (una per tutte quella ferroviaria...nel Sud fu costruita la prima
ferrovia italiana), "i primi ministri del nuovo Regno
che per decenni non scendono in italia meridionale" (cioč erano persone che non sapevano
di cosa parlavano. Quando fanno una guerra al brigantaggio non si preoccupano neanche di capire di che
si tratta, nč si preoccupano di capire la realtą meridionale, a loro semplicemente non interessa), "le scelte di politiche economiche
all'indomani dell'unitą d'italia che chiaramente
danneggiano il Sud", "i plebisciti per l'untią che vengono ottenuti
senza colpo ferire".
Nicolai cita "l'incoraggiamento alle criminalitą organizzate" (oggettivamente protette dallo
stato ed usate dallo stato per controllare il territorio)...
L'elenco č lungo. L'italia nasce sui pagine poco chiare ed č andata avanti su pagine
poco chiare della sua storia...cosi' facendo č difficile farne "una nazione".
E soprattutto come dice Nicolai ci sono ferite non rimarginate che per chiudersi
vogliono finalmente la veritą.

Quindi, Garibaldi era un eroe? Garibaldi č stato un perosnaggio piuttosto "ambiguo", ma
sicuramente "era mosso da degli ideali".
Analogo discorso per "l'Unitą d'Italia"? Io credo di no. L'unitą d'italia, che come dice
Mack smith avvenne piu' per un caso fortuito che per una "volontą" vera e propria,
fu comunque realizzata non per "degli ideali"...ma per un "utile", che forse aveva poco a che
vedere con gli ideali di Garibaldi e Mazzini. E sicuramente l'unitą d'italia non č stata
vissuta dal Sud come un momento "di gloria", ma come un momento di "sudditanza", da cui
non siamo ancora usciti.Anche questo dobbiamo dircelo.
Se poi il Nord a sua volta si sia sentito coinvolto in una unitą non voluta (preferivano stare
sotto gli asutriaci) questo non lo so...Ma noi certo non volevamo diventare "una colonia di paria",
come siamo diventati.

Cqe, quale che siano le opinioni credo che sia il caso finalmente di discuterne apertamente.
Una nuova Italia nasce anche da qui.

Ciao!
Mfca

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Messaggio  Leozaquini Lun 11 Ago 2008, 11:48 am

Garibaldi.
Concordo con il fatto che il problema non sia denigrare uno dei pochi leader disinteressati ed onesti della nostra storia: Garibaldi.
Chi lo fa desta in me un immediato sospetto: vuole disarmarci.

Consideriamo anche che infatti Garibaldi stesso, ed i garibaldini, vennero immediatamente e letteralmente disarmati.
Ho fatto il servizio militare negli alpini, accanto alla mia caserma c'erano dei carristi . . . con delle cravatte rosse in ricordo di non so quale antico evento bellico del 1600 . . . esistono i bersaglieri . . . di tutti questi corpi militari vengono curate ed enfatizzate le tradizioni militari.

"Ed i garibaldini"?

Mi domandavo, quando ero militare, dove fossero i garibaldini. Gli unici che hanno fatto qualcosa, nella storia nazionale. . . . Alpini, . . . bersaglieri . . . e come mai non ci sono i garibaldini?
Nino Bixio e' morto di colera in asia, dove si era di fatto rifugiato. Non potevano integrarlo nell'esercito regolare? .. . metterlo come maresciallo a guardia di di un deposito di munizioni, . . . dargli una pensione?

Concordo con il fatto che occorra studiare la storia del nostro paese. Anche la storia militare.
Qui in Svizzera i soldati tiengono in casa le armi leggere. IL mio vicino di casa ha un grosso fucile mitragliatore da qualche parte, non so se nell'armadio o in cantina. Anche questo e' un sintomo di una certa fiducia tra potere e cittadini. Una scelta molto "Garibaldina": l'esercito di popolo.

L'esercito di popolo che vince, come i garibaldini. I mercernari perdono sempre, lo spiega molto bene anche Machiavelli.
L'esercito di popolo e' stato immediatamente smontato: faceva troppo paura.

= = =
Il nord "colonizzato".
Tu non credi che il nord si senta colonizzato. Invece su questo sbagli.

Cerco di descriverti alcuni delgi episodi di vita comune nei quali le persone del nord hanno la sensazione di essere colonizzate . . . dal sud!

1) Quando entrano in un ufficio pubblico, capita loro di constatare che gli accenti di quelli che parlano non sono del luogo. Scoprono anche che i dirigenti di quegli uffici parlano quasi sempre con accenti del sud. "Una volta gli antichi romani conquistavano le province e mandavano li i loro governatori. Adesso e' esattamente lo stesso" ho sentito dire anche questo. E non e' del tutto falso.
IN Svizzera nel canton Ticino la gente utilizza molto di piu' il dialetto (che di fatto e' un dialetto milanese) che non a Milano. E questo anche e soprattutto nelgi uffici pubblici.

2) Quando accende la televisione, uno del nord ha la sensiazione di accendere una televisione straniera tanto questo cacchio di romanesco-TV la fa da padrone.

3) IN tutto il territorio della ex repubblica veneta i bambini ricevono i regali di Natale non da Babbo natale (25 dicembre) non dalla Befana (6 gennaio) ma da Santa Lucia (12 dicembre). Nessuno ha mai pensato di fare festa il 12 dicembre in modo da permettere ai bambini di godersi i doni di Santa Lucia. Quando ero bambino quel giorno si andava a scuola e tutti ci andavano portandosi i regali appena ricevuti.

. . .
piccole cose, ma segni importanti.
Su queste piccole cose, ma anche su altre piu' grandi, si basa l'origine della Lega e la ri-vendicazione (che ritengo giustissima) del federalismo.

= = =
Storia d'Italia.

Credo anche io che la storia d'Italia vada in qualche modo riscritta e ristudiata.
Inoltre e' poco conosciuta.

Pochi sanno che la Repubblica Veneta vietava l'esistenza dei partiti politici, in quanto temevano che questi si sarebbero comportati da difensori dei loro interessi e non degli intressi della repubblica.
Di repubblilche distrutte dalle contese tra guelfi e ghibellini . . . ne avevano gia' viste.

Pochi sanno che Federico secondo, venne scomunicato da un papa per essersi fatto incoronare re di gerusalemme senza spargimento di sangue (!). Ma mediante un accordo con il sultano, accordo che prevedeva il diritto delle diverse religioni di accedere ai luoghi sacri di quella citta'.

Su Federico secondo ci sarebbe moltissimo da discutere ed approfondire. IO credo che molto della storia del sud e dei problemi d'Italia derivino dalla sconfitta subita da Federico secondo e la sua discendenza. E anche dalla paura del suo ritorno.

(Il 19 settembre il MU e come Colonia LIbera Italiana organizziamo una conferenza - dibattito in proposito ).

Credo che molti dei mali dell'Italia derivi dalla politica seguita dal papato nei confronti del sud Italia, politica volta ad impedire che governanti degni di questo nome (come lo era stato federico secondo) si piazzassero "alle spalle del papato".
Leozaquini
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Italia Meridionale e l`Unita` d`Italia Empty Colonizzazione e spostamento della popolazione

Messaggio  mfca_vale Sab 16 Ago 2008, 7:53 pm

Leozaquini ha scritto:Garibaldi.
(...)
"Ed i garibaldini"?

Mi domandavo, quando ero militare, dove fossero i garibaldini. Gli unici che hanno fatto qualcosa, nella storia nazionale. . . . Alpini, . . . bersaglieri . . . e come mai non ci sono i garibaldini?
(...)

I garibaldini non erano un corpo militare. Non credo che si possano paragonare a dei "corpi militari". Erano, piuttosto, dei "volontari" per una causa. D“altro canto quando partirono non si sapeva nemmeno se avrebbero o meno avuto successo, senza alcun "coinvolimento" diretto del Piemonte.
Personalmente non credo che ci fosse necessita“ di creare un "corpo" di garibaldini...quando non erano neanche dei militari professionisti. Sarebbe stato come trasformare i "pirati" di Drake in marinai della marina di sua maesta“.

Leozaquini ha scritto:
Nino Bixio e' morto di colera in asia,

Nino Bixio ha massacrato i contadini siciliani a Bronte senza pieta“. Francamente nn credo che sia un personaggio positivo, pur
avendo avuto sicuramente un ruolo nel risorgimento. Fu uno di quelli che tradi“ gli ideali nei quali credeva e che contribui“
alla feroce repressione delle popolazioni meridionali.

Leozaquini ha scritto:
L'esercito di popolo e' stato immediatamente smontato: faceva troppo paura.

Se i garibaldini volevano essere "esercito di popolo" non avrebbero represso nel sangue le rivolte dei contadini...ed avrebbero aiutato i contadini ad avere la "riforma agraria". Di fatto sin da subito "vendettero" i loro ideali ai Savoia ed ai "potenti locali"

Leozaquini ha scritto:
= = =
Il nord "colonizzato".
Tu non credi che il nord si senta colonizzato. Invece su questo sbagli.

Cerco di descriverti alcuni delgi episodi di vita comune nei quali le persone del nord hanno la sensazione di essere colonizzate . . . dal sud!

1) Quando entrano in un ufficio pubblico, capita loro di constatare che gli accenti di quelli che parlano non sono del luogo.

Stiamo parlando di due cose diverse. Tu parli di "spostamento". Se siamo un solo paese e“normale che ci sia movimento di persone
da una parte all“altra del paese, in particolare dalle parti dove c“e“ meno lavoro a quelle con maggiori offerte di lavoro.
Io parlo di "colonizzazione" letterale, cioe“"sottomissione" di un altro popolo, atta allo sfruttamento di quella popolazione negli interessi
esclusivi dei colonizzatori.

Gli episodi che citi tu dell“"accento diverso" é“solo la conferma di quello che dico.
I meridionali sono stati considerati dal Nord come la colonia "africana". E trattati come gli "africani neri" dai coloni bianchi. Per cui anche un accento diverso di una stessa lingua e“considerato con "disgusto" dell“uomo bianco verso il colonizzato "nero"...
Se si e“uno stesso paese, e“ normale che ci si muova ed e“ "normale" che si sentano accenti diversi. Lo stesso accade in germania o in inghilterra, ma nessun inglese proverebbe "fastidio" o si sentirebbe "invaso" perche“ a Londra ci sono "troppi gallesi o scozzesi". Questi sono solo episodi di "razzismo" che trovano giustificazione nel fatto che il Sud deve essere solo "una colonia" da sfruttare senza diritti!

Io parlo, invece, di una vera "conquista del Sud". L““unita“d“Italia non e“stata mossa da "ideali", ma solo dalla necessita“di dare
una colonia al "nord ķtalia". La cultura del Sud e“stata sistematicamente "sottomessa" e la sua identita“negata o cancellata.

La Lega nasce da un fenomeno razzistico e da un calcolo puramente economico. Il Sud d“Italia non e“ piu“cosi“conveninete, meglio la Romania e l“Albania...costa troppo il Sud dĶtalia, quindi la nuova idea della Lega e di coloro che rappresenta e“ "i residui tossici industriali li mandiamo in Campania, che costa meno della Somalia; se dobbiamo fare affari con la criminalita“ organizzata, purche“ci portino soldi, bene, pero“ adesso non siamo disposti manco a dargli il contentino con le tasse...per dare alle popolazioni meridionali un minimo di dignita“....".

Leozaquini ha scritto:
. . .
piccole cose, ma segni importanti.

tu parli di quisquilie....eppure credi che "siano importanti".
Cosa dovrebbero dire i meridionali? Per tutto quello che hanno subito? Con una cultura ed una identita“ completamente
negata?
L“ Italia doveva essee federale sin dall“inizio, non lo e“stata perche“ altrimenti la "colonizzazione" sarebbe stata impossibile. Uno stato
federale vuol dire uno stato in cui tutte le parti hanno lo stesso diritto di essere...ed al meridione non poteva essere
riconosciuta la stessa dignita“.
Adesso, pero“, si vuole fare un "federalismo" che per l“ennesima volta non tenga in alcun conto le esigenze ed i problemi del meridione, ma solo ed esclusivamente le esigenze del nord del pease. E“sempre stato cosi“nelle scelte italiane. Le esigenze del meridione sono sempre e solo passate in secondo piano. Sara“ cosi“ anche con questo federalismo costruito ad uso e consumo del nord.


Leozaquini ha scritto:
IO credo che molto della storia del sud e dei problemi d'Italia derivino dalla sconfitta subita da Federico secondo e la sua discendenza. E anche dalla paura del suo ritorno.

Credo che molti dei mali dell'Italia derivi dalla politica seguita dal papato nei confronti del sud Italia, politica volta ad impedire che governanti degni di questo nome (come lo era stato federico secondo) si piazzassero "alle spalle del papato".

Il papato e“responsabile in generale dell“arretratezza culturale dell“Italia e del fatto che non ha raggiunto l“unita“in contemporanea con altri paesi europei, di fatto esponendola alla "colonizzazione" da parte degli altri.
Il meridione paga due sfortune. Carlo III di Borbone, un regnate illuminato, che lascio“ Napoli per divenire Re di Spagna ed il fallimento della Rivoluzionedel 1799, che avrebbe potuto cambiare la faccia dell“Italia meridionale. In questo fallimento c“e“lo zampino degli inglesi, che temevano che i principi della rivoluzione francese si potessero espandere (e che avevano variegati interessi in italia meridionale!) e sicuramente del papato, da sempre (anche adesso, basta sentire quello che dice Ratzinger) contrario ai principi dell“Illuminismo. In piu“la sfortuna fu che la Francia alle prese con problemi interni non pote“ continuare ad appogiare i rivoltosi e dovette ritirare le sue guarnigioni.

Per quanto riguarda Federico II, se avesse vinto sarebbe cambiata in generale la storia d“Europa, non solo del meridione.

Ciao!
Mfca

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Messaggio  Leozaquini Mer 20 Ago 2008, 3:20 pm

. . .
I garibaldini non erano un corpo militare. Non credo che si possano paragonare a dei "corpi militari". Erano, piuttosto, dei "volontari" per una causa.

Ti faccio notare una contraddizione: dai per scontato che i "corpi militari" non debbano essere "volontari per una causa".

Ti pare normale?

Non ti pare strano ritenere che i "corpi militari" debbano essere costituiti da bande di mercenari o truppe di schiavi arruolati per forza?
Non ti pare equivalga all'essere talmente abituati al servaggio ed alla espropriazione della democrazia della SUA forza militare, da prendere questo grave difetto (origine di tante dittature) come "definizione"!

Io penso che noi dovremmo invece PRETENDERE una estrema democraticita' dell'uso della distribuzione e della natura democratica della forza militare.


Sono covninto che se ci pensi ti rendi conto certamente anche tu che sarebbe atidemocratico e persino pericoloso ritenere che i "corpi militari" debbano essere costituiti solo da bande di mercenari arruolati per forza o per denaro.

I garibaldini erano una di queste armate: popolare e volontaria. Infatti appena hanno potuto questa armata e' stata sciolta dal Re perche' (per i re o per i dittatori) questo tipo di armate sono pericolose.

Lo sciolgimento del corpo dei Garibaldini permise la vera colonizazione dei meridione, realizata dai bersaglieri e da latri corpi militari-mercenari o dell'obbligo. IL disarmo dei garibaldini fu il PRESUPPOSTO della colonizazione del sud e la sua spoliazione. NON il contrario.

Anche dal punto di vista militare, si da la colpa a Garibaldi delle conseguenze della sua sconfitta.
Non e' giusto nei suoi cionfronti e non e' conveniente per noi cittadini.

Ribadisco la mia convinzione: Garibaldi ed i Garibaldini sono una delle migliori espressioni della iniziativa spontanea del popolo italiano. Iniziativa e capacita' di organizzazione autonoma di cui abbiamo estremo bisogno anche oggi ed il provarci di un modello (che ci viene invidiato nel mondo) di certo indebolisce noi e rafforza le caste.


L““unita“d“Italia non e“stata mossa da "ideali", ma solo dalla necessita“di dare una colonia al "nord ķtalia".

Non condivido e percepisco una contraddizione con quanto da te detto poche righe sopra: questi garibaldini, ma chi li obbligava a lasciare le famiglie, le botteghe, gli uffici . . . ed andare al fare i garibaldini?

Erano o non erano "volontari per una causa"?

Ti pare probabile che partissero volontari per "una guerra di colonia"? (Di cui nessuno di loro individuelmente beneficio').

Trovo un vero peccato il tuo denigrare il Risorgimento italiano (nelle cui fila militavano anche tanti meridionali).



L“ Italia doveva essere federale sin dall“inizio, non lo e“stata perche“ altrimenti la "colonizzazione" sarebbe stata impossibile. . . .

Verissimo.
I federalisti del tempo infatti per lo piu' erano garibaldini.

Vado di tanto in tanto nel sito "Padania" precisamente e dirlo.

Peccato che garibaldini e federalisti (che poi erano in genere le stesse identiche persone) abbiano perso politicamente e siano stati (in fretta) disarmati (letteralmente: smantellamento della loro forza militare)

. . . fallimento della Rivoluzione del 1799, che avrebbe potuto cambiare la faccia dell“Italia meridionale.

Verissimo. Qui siamo completamente d'arrcordo.
Donne come la Eleonora Fonseca avrebbero fatto molto bene all'Italia.

Ma consideriamo pure che e' stato generale: la rivoluzione francese non e' stata vittoriosa in un primo tempo.
Ha perso con Napoleone.

Poi il movimento democratico e' rinato.
E' rinato in Italia sotto forma di Risorgimento ed armate garibaldine. Le quali hanno (in Italia) ottenuto qualche successo, in un primo momento, ma poi hanno perso anche loro soprattutto politicamente (poi anche militarmente: smantellamento).
. . .

Per quanto riguarda Federico II, se avesse vinto sarebbe cambiata in generale la storia d“Europa, non solo del meridione.

Anche qui, concordo completamente.

= = =
Sul risorgimento raccomando sempre di leggere uno dei pochi libri esistenti:

Ippolito Nievo "Memorie di un Italiano".

Interessanti anche le "Memorie", appassionata autobiografia di Garibaldi.
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Italia Meridionale e l`Unita` d`Italia Empty Meiridone e Napoleone...e se fossi San Gennaro?

Messaggio  mfca_vale Mer 27 Ago 2008, 9:17 pm

Leozaquini ha scritto:. . .
[
Ti faccio notare una contraddizione: dai per scontato che i "corpi militari" non debbano essere "volontari per una causa".

Ti pare normale?

Non ti pare strano ritenere che i "corpi militari" debbano essere costituiti da bande di mercenari o truppe di schiavi arruolati per forza?


Non ho detto "mercenari". Ho detto "professionisti". La guerra e` una cosa seria ed un esercito deve essere composto da
persone ben preparate ed esperte.

Corpi come quelli di garibaldi erano piu` adatti alla "guerriglia"...e personalmente ho dei seri dubbi che fossero
preparati anche a quella. In Italia Meridionale fu per loro una passeggiata per via del fatto che i Generali Borbonici,
di fatto latifondisti accordatisi con Cavour, non vollero sparare neanche un colpo. Opino, come dice anche Mac Smith,
che se l`esercito Borbonico avesse reagito seriamente avrebbero mai avuto una chance.


Leozaquini ha scritto:
Sono covninto che se ci pensi ti rendi conto certamente anche tu che sarebbe atidemocratico e persino pericoloso ritenere che i "corpi militari" debbano essere costituiti solo da bande di mercenari arruolati per forza o per denaro.

Non e` quello che ho detto ne` quello che penso. Penso pero` che un esercito debba essere ben preparato per fare la guerra, che i soldati,
i generali etc...debbabo essere degli "specialisti" . Alessandro MAgno non fu un grande generale solo perche` era un genio di strategia,
ma perche` aveva un corpo di soldati "praparati" ed addestrati. Stesso discorso per le legioni romane.

Persino in Pakistan, per formare i "talebani", un corpo di "volontari" hanno usato "addestratori militari" e campi di addestramento militare.
Stesso discorso nell ex repubbliche dell`est
europeo. Gli americani hanno militarmente addestrato gli esponenti di "opposizione" che dovevano destabilizzare quei governi (le famose
rivoluzioni arancioni o quella russa che destitui` Gorbaciov).

Leozaquini ha scritto:.
I garibaldini erano una di queste armate: popolare e volontaria. Infatti appena hanno potuto questa armata e' stata sciolta dal Re perche' (per i re o per i dittatori) questo tipo di armate sono pericolose.

Lo sciolgimento del corpo dei Garibaldini permise la vera colonizazione dei meridione, realizata dai bersaglieri e da latri corpi militari-mercenari o dell'obbligo. IL disarmo dei garibaldini fu il PRESUPPOSTO della colonizazione del sud e la sua spoliazione. NON il contrario.
No i garibaldini sono venuti meno ai loro "ideali" quando in nome dei latifondisti non fecero la riforma agraria e fecero una stragi di contadini. I Borboni non erano amati per nulla al Sud, perche` di fatto permettevano un sistema feudale in cui i contadini erano poverissimi e la classe nobiliare
parassita aveva diritti feudali. Tutti si aspettavano dall`arrivo di Garibaldi (Repubblicano!) la riforma agraria...ma lui non la fece. Bixio fece una strage. A quel punto il corpo dei garibaldini perse ogni senso. Non era piu` un corpo "popolare" era un "corpo irregolare al servigio dei Savoia"....ma i Savoia avevano gia` il loro esercito...Ottenuto il Sud che bisogno avevano di Garibaldi e dei garibaldini? Perche` di un grippo eterogeneo messo insieme alla bene e meglio, che comprendeva
le persone piu` disparate e persino dei mercenari...perche` ne avrebbero dovuto fare un corpo dell`esercito?

Leozaquini ha scritto:
Ribadisco la mia convinzione: Garibaldi ed i Garibaldini sono una delle migliori espressioni della iniziativa spontanea del popolo italiano. Iniziativa e capacita' di organizzazione autonoma di cui abbiamo estremo bisogno anche oggi ed il provarci di un modello (che ci viene invidiato nel mondo) di certo indebolisce noi e rafforza le caste.

La tua visione si scontra con un dato secondo me incontrovertibile. Garibaldi ed i Mille non avrebbero concluso nulla senza gli accordi di Cavour con i latifondisti
meridionali, senza la protezione degli inglesi, senza il supporto del Piemonte. Mazzini per decenni aveva provato senza risultato, come mai Garibaldi ce la fa dove gli altri avevano fallito? E soprattutto personaggi estremamente ambigui come Garibaldi e Bixio come fanno ad essere la "migliore espressione" del popolo italiano?
Lo sarebbero stati se avessero portato a termine l`unificazione dell`Italia, invece Garibaldi ha solo "conquistato il Sud" per i Savoia. Il suo agire in Sicilia e` solo una conferma di cio`. Non dico che tra i Mille ci fosse qualche "idealista", come lo era stato Pisacane....ma di certo il successo dell`unita` d`Italia era dovuto a ben altri
obiettivi, che erano quelli di dotare il nord di "una colonia a basso costo".


Leozaquini ha scritto:
Non condivido e percepisco una contraddizione con quanto da te detto poche righe sopra: questi garibaldini, ma chi li obbligava a lasciare le famiglie, le botteghe, gli uffici . . . ed andare al fare i garibaldini?
Non vedo contraddizione. Tra i Garibaldini c`era qualche ex-mazziniano idealista, qualche "mercenario" e personaggi ambigui come Garibaldi e Bixio che hanno spesso cambiato punti di vista. Perche` un repubblicano come Garibalde parte al soldo dei Savoia e consegna il meridione a Vittorio Emanuele (un monarca) senza battere ciglio? E perche` un repubblicano con tendenze socialiste come Garibaldi fa una strage di contadini per difendere i latifondi? E perche` quando ci sono le rivolte in tutta l`Italia meridionale (il brigantaggio era una di queste) e i piemontesi fanno una strage di sangue impiegando per anni l`esercito i garibaldini non scendon al fianco dei rivoltosi? Dove finiscono i "grandi idealisti" dei garibaldini quando ci sarebbe piu` stato bisogno di loro? Sono i garibaldini ad essere
"contraddittori" nei loro comportamente, non io.

Leozaquini ha scritto:
Trovo un vero peccato il tuo denigrare il Risorgimento italiano (nelle cui fila militavano anche tanti meridionali).
No, sul risorgimento credo che ci sia stata poca chiarezza. Che il campo vada sgombrato dalla retorica alla de amicis e
vada fatta luce sulle molte ombre del Risorgimento. Ombre che hanno avuto conseguenze disastrose sull`Italia Meridionale.
Non e` denigrare il Risorgimento o i suoi valori (il Risorgimento va ben oltre i garibaldini per fortuana), ma e` chiedere che si
faccia chiarezza anche sulle pagine piu` amare e tristi di quel periodo e che si dia al Meridione quello che per anni (secoli)
gli e` stato tolto.

Cqe, a proposito del discorso iniziale che facevo sulla dignita` negata e sulla negazione continua della cultura meridionale
che viene perpetrata costantemente c`E` una canzone di Federico Salvato "se fossi S. Gennaro" di cui che qualche giorno fa
un mio amico mi ha madnato il link da youtube, che in modo molto "semplificato", pero` esprime lo stesso concetto...credo che sia
carina da sentire per concludere "ridendo" (una risata per noi un po` amara...)
una discussione che ci vede su sponde diverse, perche` secondo me chi non e` mai stato
al Sud...o chi al Sud non c`E` nato certe cose non le puo` sentire...Noi le sentiamo sulla pelle...le respiriamo
tutti i giorni...Dall`altro lato del Rubicone...forse si sentono
meno...(tra cui gli effetti devastanti di un`unita` che al Sud ha tolto ogni dignita` nei modi e nelle forme in cui
e` stata realizzata...).

questo il link
https://www.youtube.com/watch?v=Iig9RPSiUDM

Leozaquini ha scritto:
Ma consideriamo pure che e' stato generale: la rivoluzione francese non e' stata vittoriosa in un primo tempo.
Ha perso con Napoleone.
Non sono d`accordo. La Rivoluzione francese era soprattutto un movimento borghese. E Napoleone
era un "imperatore borghese"....ha incarnato gli ideali borghesi fino in fondo...Quando Napoleone si incorona
da solo, e` la borghesia che si incorona nuova classe politica di potere....
Napoleone, poi, con le sue campagne promuovera` gli ideali della Rivoluzione ovunque, diffondendoli.

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Messaggio  Leozaquini Gio 28 Ago 2008, 2:27 pm

Sono felice per l'esistenza di questo forum, non foss'altro che per il fatto di avere l'opportunita' di scambiare opinioni con persone che me te.

Anche io (come hai detto tu per quello che ti riguarda) sono in un momento ed una fase particolare e non potro' dedicare molto tempo alla discussione. Adesso, per esempio, sono veramente di corsa.

Ma non resisto ad enunciare anche se in forma sintiitcissima quella che mi pare l'origine delle nostre divergenze su questo punto.

= = =
Mi sono nelgi anni convinto che non esistono SOLO le classi e che le rivoluzioni debbano per forza essere sempre e solo "rivoluzioni-sociali" e lotte tra le classi concernenti la proprieta'.
Oltre alla proprieta' esiste anche la "sovrastruttura sociale" (come ben definita dal marxismo, ma poi da esso trascurata).

Nell'arco degli anni mi sono convinto che oltre le classi (capitalisti . . . operai, . . . latifondisti . . . contadini) esiste anche la nozione e la figura (del tuto NON prevista dalla visione "tradizionale-di-sinistra") del CITTADINO.

I cittadini sono persone di classi ANCHE differenti. Ma a volte scendono in campo, in quanto cittadini.

Nel Risorgimento, che mirava NON ad una "rivoluzione sociale" ma a realizzare una cosa ritenuta essere "bene comune": l'unita' d'Italia.

La Resistenza: lotta al fascismo ed all'occupazione tedesca.

IN questi due eventi storici abbimo visto CITTADINI (di classi diverse) scendere in campo UNITI e darsi da fare . . . generosamente, coraggiosamente, mettendo da parte i loro egoismi-di-classe allo scopo di raggingere quell'UNICO obiettivo comune.

= = =
Anche durante la rivoluzione francese c'erano i Citoyens, in campo e non (solo) le Classi: volevano la democrazia.
Poi hanno perso.

hanno perso TUTTI, . . . si perche' tra borghesi e proletari non c'erano e non ci sono SOLO contrasti: tutti erano favorevoli e combattevano PER la democrazia.
Prima con Napoleone, poi con la sua sconfitta . . . l'hanno persa.
L'hanno persa TUTTI: la monarchia e' tornata nel 1815.

E' tornata per TUTTI.

= = =
Dobbiamo fare attenzione alla pericolosita' di una visione troppo "di sinistra classica", perche' in essa l'esistenza stessa dei "CITTADINI" e la nozione stessa di DEMOCRAZIA, non esistono.

La nostra (a mio parere) 'e una lotta di CITTADINI contro la moderna-nobilta' (che si ricostruisce).
Vedere noi stessi attraverso l'ottica della "lotta tra le classi", . . . ci distruggerebbe.

Dobbiamo UNIRE le classi per ottenere la democrazia o per farle fare passi avanti importanti ed ormai in ritardo sui tempi.

= = =
Forse per la fretta non sono stato sufficientemente chiaro, ma tornero' volentieri sul tema.
Leozaquini
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Italia Meridionale e l`Unita` d`Italia Empty I garibaldini e la pensione

Messaggio  mfca_vale Lun 06 Ott 2008, 9:45 pm

Ciao Leonello,

spulciando in internet ho trovato questo

http://www.materialismo.it/Socialit%C3%A0%20e%20Relig/la_conquista_del_mezzogiorno_d.htm

Cita delle fonti attendibili (anche se va verificato che questi libri siano stati
correttamente citati).

Tuttavia afferma, diversamente da quanto sostieni tu, che ai garibaldini fu assegnata la pensione
ed anche che diversi garibaldini entrarono nell`esercito piemontese regolare.

Quindi e` un po` discrepante con quanto dici tu.

Hai qualche fonte storica a riguardo che ti porta a dire cose diverse?

Ciao,
Mariafrancesca

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