In Italia riparte il nucleare senza il si dei cittadini!
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Beppe Grillo Meetup Internazionali :: Approfondimenti :: Ecologia, energia, scienza, tecnica e salute
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In Italia riparte il nucleare senza il si dei cittadini!
Questo e` inacettabile!
Mettono la "service tax" e fanno partire i finanziamenti per il nucleare senza neanche chiedere
l`opinione degli italiani...che tutti i giornali dicono "essere contrari" E` inaccettabile!!
E come troveranno i siti per le centrali nucleari? Con lo stesso sistema con cui in Campania
hanno trovato i siti dove depositare ogni genere di liquame, tossico e non ? E le scorie dove
le andranno a mettere?!....non me lo dice...gia` lo so....in Campania....(tanto secondo la legge in
Campania si puo` sversare qualsiasi cosa senza controllo!!).
E tutto avviene in diretta TV.....mica in parlamento....mica facendo un`ampia discussione democratica...
...per giunta c`E` il divieto di "manifestazione" per queste cose (Vedete in Campania...dove le persone
non pososno protestare...).
Cqe, l`agghiacciante notizia e` riportata sull`unita`...
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78878
Voglio ricordare che gli italiani anni fa si espressero con un referendum contro gli impianti nucleari!
Vorrei che qualcuno mi spiegasse se i referendum in italia sono consultivi oppure sono VINCOLANTI!!
Un referendum dovrebbe essere abolito solo con un altro referendum...che accidenti di senso ha fare
un referendum e poi sistematicamente i nostri dipendenti lo disattendono facendo quello ceh gli pare?!
Ciao,
Mfca
Mettono la "service tax" e fanno partire i finanziamenti per il nucleare senza neanche chiedere
l`opinione degli italiani...che tutti i giornali dicono "essere contrari" E` inaccettabile!!
E come troveranno i siti per le centrali nucleari? Con lo stesso sistema con cui in Campania
hanno trovato i siti dove depositare ogni genere di liquame, tossico e non ? E le scorie dove
le andranno a mettere?!....non me lo dice...gia` lo so....in Campania....(tanto secondo la legge in
Campania si puo` sversare qualsiasi cosa senza controllo!!).
E tutto avviene in diretta TV.....mica in parlamento....mica facendo un`ampia discussione democratica...
...per giunta c`E` il divieto di "manifestazione" per queste cose (Vedete in Campania...dove le persone
non pososno protestare...).
Cqe, l`agghiacciante notizia e` riportata sull`unita`...
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=78878
Voglio ricordare che gli italiani anni fa si espressero con un referendum contro gli impianti nucleari!
Vorrei che qualcuno mi spiegasse se i referendum in italia sono consultivi oppure sono VINCOLANTI!!
Un referendum dovrebbe essere abolito solo con un altro referendum...che accidenti di senso ha fare
un referendum e poi sistematicamente i nostri dipendenti lo disattendono facendo quello ceh gli pare?!
Ciao,
Mfca
mfca_vale- Membro
- Messaggi : 93
Data d'iscrizione : 21.07.08
Località : Göttingen, Germany
Azzerare l’eolico per costruire delle centrali nucleari EPR nate vecchie? No grazie!
Nessun cittadino con intelligenza media può volere una centrale nucleare e depositi di scorie sul proprio territorio.
Le centrali producono chili di plutonio. Un milionesimo di grammo di plutonio è già letale.
Il plutonio resta letale per 100.000 anni.
Il problema è che metà degli italiani non lo sa. Alla televisione non glielo dicono.
Azzerare l’eolico per costruire delle centrali nucleari EPR nate vecchie? No grazie!
La scelta di rilanciare il nucleare è semplicemente sbagliata e, per quello che ci riguarda, questo tema dominerà la campagna elettorale per le europee insieme alla campagna per la promozione delle energie rinnovabili come solare, fotovoltaico, eolico e maree.
I nuclearisti sono evidentemente vecchi e non si preoccupano del futuro delle nuove generazioni, a cui vogliono lasciare in eredità il peso della costosissima gestione di scorie nucleari contenenti plutonio, il materiale più velenoso creato dall’uomo a scopi militari di distruzione di massa. Ricordiamo a tale proposito che i rifiuti nucleari prodotti dalle centrali nucleari richiedono uno stoccaggio monitorato costantemente per periodi che vanno da alcune centinaia di anni a decine di migliaia di anni. Chi pagherà il costo dello stoccaggio temporaneo di queste scorie?
Inoltre non si parla abbastanza del fatto che l’Italia deve (da ieri) ridurre drasticamente le importazioni di petrolio, la causa principale della nostra fragilità in campo economico, energetico e industriale.
La costruzione di una centrale nucleare anche tra soli 7 anni (il minimo pensabile) non risolverebbe neanche di un centimetro la nostra dipendenza dal petrolio, utilizzato oggi soprattutto nei trasporti (43%) o del gas naturale utilizzato oggi soprattutto (per un 23,3%) per il riscaldamento privato e degli edifici pubblici e nell’industria (17,6%) (fonte Banca d’Italia 2004)
O forse qualcuno vuol farci credere che a breve termine le automobili possano funzionare a energia nucleare o per riscaldarci nelle buie notti di inverno ricorreremo all’atomo ?
Per far funzionare l’attuale parco automobili per il momento serve ancora purtroppo il petrolio e per riscaldarci serve il gas naturale. Oppure si potrebbe incentivare l’auto a energia solare, ma in questo campo gli industriali e i politici da loro sponsorizzati tacciono in tutte le lingue.
Per ridurre la dipendenza dal petrolio, considerato che l’Italia importa annualmente cifre record di 107,7 milioni di tonnellate di petrolio (fonte Banca d’Italia 2004) , è necessario ridurre la mobilità privata su auto a benzina, e invece il trasporto privato è ulteriormente e paurosamente aumentato negli ultimi anni, grazie al lassismo degli ultimi governi in materia.
Possiamo pertanto concludere che per aiutare l’Italia a uscire dal ricatto del petrolio non servono gli investimenti pubblici massicci nell’energia nucleare che andrebbero solo ed esclusivamente a scapito di investimenti nelle energie alternative e il cui onere verrebbe a gravare solo sui cittadini.
Serve invece una politica europea di incentivazione del trasporto pubblico su rotaia e nave, di riduzione degli imballaggi che producono inutili montagne di rifiuti, di promozione seria dell’energia solare, da fotovoltaico, eolico e da maree, di promozione dell’agricoltura biologica molto meno energivora di quella tradizionale.
Per finire chiediamo che sulla produzione civile di energia viga la massima trasparenza e informazione al cittadino e che non venga attuata la scellerata norma che dà al governo la facoltà di apporre il segreto di stato sulla produzione di energia, che potrebbe impedire ai cittadini di essere informati su realtà estremamente scomode e pericolosissime come la gestione dei rifiuti radioattivi.
Quando gli industriali e i politici nuclearisti faranno costruire un deposito di scorie nucleari nel proprio giardino, allora potremo credere alle loro affermazioni sulla innocuità di questa forma di produzione di energia.
Il nucleare è pericoloso e costosissimo : partiamo da cifre minime e rosee come 20-40 miliardi di euro senza calcolare affatto i costi dello smantellamento delle centrali e stoccaggio monitorato per decine di migliaia di anni, costi che per ovvi motivi non possono neanche essere preventivati con un minimo di attenbilità.
Il nucleare non ci aiuta a uscire dal ricatto del petrolio e blocca i fondi pubblici disponibili per le nuove energie.
Non per niente il governo ha ventilato l’ipotesi di azzerare massicciamente i fondi pubblici per l’eolico per destinarli alla costruzione di una filiera nucleare EPR di III generazione, che nascerà gia vecchia e destinata a essere rimpiazzata dalle ipotetiche centrali di IV generazione, previste non prima del 2030.
Una sola centrale di questo tipo produce annualmente qualcosa come 30 tonnellate di combustibile irraggiato all'anno, tra cui 150 kg di plutonio, quello stesso plutonio che distrusse Nagasaki. Questi residui sono ad alta radioattività e devono essere isolati dalla biosfera per migliaia di anni. Il nucleare cosiddetto civile esiste da 50 anni ma nessun paese del mondo ha ancora trovato una soluzione definitiva per lo stoccaggio dei riufiuti radioattivi. Il nostro governo dice è un problema risolvibile. Risolvibile come quello dei rifiuti in Campania?
Riteniamo veramente irresponsabile avviare un nuovo programma nucleare senza avere nessuna certezza sullo smaltimento delle scorie già accumulate durante la nostra breve e ingloriosa avventura nucleare. Lo smantellamento delle 4 centrali italiane chiuse da 20 anni deve ancora iniziare e nessuno sa bene dove e come verranno stoccati i rifuti che si sono prodotti in queste centrali.
Ci rivolgiamo in particolare alle donne, contando sulla loro sensibilità e spirito di protezione nei confronti dei più deboli e dei bambini. Fermiamo il ritorno al nucleare, impegniamoci su questo fronte nella prossima campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.
Le centrali producono chili di plutonio. Un milionesimo di grammo di plutonio è già letale.
Il plutonio resta letale per 100.000 anni.
Il problema è che metà degli italiani non lo sa. Alla televisione non glielo dicono.
Azzerare l’eolico per costruire delle centrali nucleari EPR nate vecchie? No grazie!
La scelta di rilanciare il nucleare è semplicemente sbagliata e, per quello che ci riguarda, questo tema dominerà la campagna elettorale per le europee insieme alla campagna per la promozione delle energie rinnovabili come solare, fotovoltaico, eolico e maree.
I nuclearisti sono evidentemente vecchi e non si preoccupano del futuro delle nuove generazioni, a cui vogliono lasciare in eredità il peso della costosissima gestione di scorie nucleari contenenti plutonio, il materiale più velenoso creato dall’uomo a scopi militari di distruzione di massa. Ricordiamo a tale proposito che i rifiuti nucleari prodotti dalle centrali nucleari richiedono uno stoccaggio monitorato costantemente per periodi che vanno da alcune centinaia di anni a decine di migliaia di anni. Chi pagherà il costo dello stoccaggio temporaneo di queste scorie?
Inoltre non si parla abbastanza del fatto che l’Italia deve (da ieri) ridurre drasticamente le importazioni di petrolio, la causa principale della nostra fragilità in campo economico, energetico e industriale.
La costruzione di una centrale nucleare anche tra soli 7 anni (il minimo pensabile) non risolverebbe neanche di un centimetro la nostra dipendenza dal petrolio, utilizzato oggi soprattutto nei trasporti (43%) o del gas naturale utilizzato oggi soprattutto (per un 23,3%) per il riscaldamento privato e degli edifici pubblici e nell’industria (17,6%) (fonte Banca d’Italia 2004)
O forse qualcuno vuol farci credere che a breve termine le automobili possano funzionare a energia nucleare o per riscaldarci nelle buie notti di inverno ricorreremo all’atomo ?
Per far funzionare l’attuale parco automobili per il momento serve ancora purtroppo il petrolio e per riscaldarci serve il gas naturale. Oppure si potrebbe incentivare l’auto a energia solare, ma in questo campo gli industriali e i politici da loro sponsorizzati tacciono in tutte le lingue.
Per ridurre la dipendenza dal petrolio, considerato che l’Italia importa annualmente cifre record di 107,7 milioni di tonnellate di petrolio (fonte Banca d’Italia 2004) , è necessario ridurre la mobilità privata su auto a benzina, e invece il trasporto privato è ulteriormente e paurosamente aumentato negli ultimi anni, grazie al lassismo degli ultimi governi in materia.
Possiamo pertanto concludere che per aiutare l’Italia a uscire dal ricatto del petrolio non servono gli investimenti pubblici massicci nell’energia nucleare che andrebbero solo ed esclusivamente a scapito di investimenti nelle energie alternative e il cui onere verrebbe a gravare solo sui cittadini.
Serve invece una politica europea di incentivazione del trasporto pubblico su rotaia e nave, di riduzione degli imballaggi che producono inutili montagne di rifiuti, di promozione seria dell’energia solare, da fotovoltaico, eolico e da maree, di promozione dell’agricoltura biologica molto meno energivora di quella tradizionale.
Per finire chiediamo che sulla produzione civile di energia viga la massima trasparenza e informazione al cittadino e che non venga attuata la scellerata norma che dà al governo la facoltà di apporre il segreto di stato sulla produzione di energia, che potrebbe impedire ai cittadini di essere informati su realtà estremamente scomode e pericolosissime come la gestione dei rifiuti radioattivi.
Quando gli industriali e i politici nuclearisti faranno costruire un deposito di scorie nucleari nel proprio giardino, allora potremo credere alle loro affermazioni sulla innocuità di questa forma di produzione di energia.
Il nucleare è pericoloso e costosissimo : partiamo da cifre minime e rosee come 20-40 miliardi di euro senza calcolare affatto i costi dello smantellamento delle centrali e stoccaggio monitorato per decine di migliaia di anni, costi che per ovvi motivi non possono neanche essere preventivati con un minimo di attenbilità.
Il nucleare non ci aiuta a uscire dal ricatto del petrolio e blocca i fondi pubblici disponibili per le nuove energie.
Non per niente il governo ha ventilato l’ipotesi di azzerare massicciamente i fondi pubblici per l’eolico per destinarli alla costruzione di una filiera nucleare EPR di III generazione, che nascerà gia vecchia e destinata a essere rimpiazzata dalle ipotetiche centrali di IV generazione, previste non prima del 2030.
Una sola centrale di questo tipo produce annualmente qualcosa come 30 tonnellate di combustibile irraggiato all'anno, tra cui 150 kg di plutonio, quello stesso plutonio che distrusse Nagasaki. Questi residui sono ad alta radioattività e devono essere isolati dalla biosfera per migliaia di anni. Il nucleare cosiddetto civile esiste da 50 anni ma nessun paese del mondo ha ancora trovato una soluzione definitiva per lo stoccaggio dei riufiuti radioattivi. Il nostro governo dice è un problema risolvibile. Risolvibile come quello dei rifiuti in Campania?
Riteniamo veramente irresponsabile avviare un nuovo programma nucleare senza avere nessuna certezza sullo smaltimento delle scorie già accumulate durante la nostra breve e ingloriosa avventura nucleare. Lo smantellamento delle 4 centrali italiane chiuse da 20 anni deve ancora iniziare e nessuno sa bene dove e come verranno stoccati i rifuti che si sono prodotti in queste centrali.
Ci rivolgiamo in particolare alle donne, contando sulla loro sensibilità e spirito di protezione nei confronti dei più deboli e dei bambini. Fermiamo il ritorno al nucleare, impegniamoci su questo fronte nella prossima campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo.
lunabionica- Membro
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