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Raccogliere informazioni per il convegno "La politica alla gente", 24 Maggio, Milano

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Messaggio  Leozaquini Mer 30 Apr 2008, 8:20 pm

Propongo che i volonterosi dei meet up internazionali raccolgano informazioni sulle forme di "democrazia dal basso" esistenti nei nostri paesi di residenza.

Questo materiale potrebbe essere presentato ad un convegnio a Milano il prossimo 24 Maggio.
I documenti del convegnio e la presentazione del gruppo che lo anima sono nelle pagine successive.

Le forme di "democrazia dal basso" (che andrebbero studiate in "approfondimenti", piu' che qui) sono quelle dove cittadini trovano canali e metodi per influenzare decisioni anche al difuori dei partiti (ed a volte contro i partiti).

Casi esemplari sono: le Bürgerinitiative tedesche, o le "petizioni" svizzere.


Di svizzera e germania so gia' qualcosa io.
Ma chiedo ai meet up teschi di informarsi meglio. Sarebbe bello avere esempi concreti e recenti su temi significativi come la difesa dell'ambiente (in cui le Bürgerinitiative sono estremamente attive) ed altre cose.

Sarebbe importante raccogliere informazioni da altri paesi:

- Inghilterra
- USA
- forse la California e' un caso a parte visto che c'e' anche la democrazia diretta (domando a Max, sara' in ascolto?)
- Spagna
- Francia (posso informarmi anche io: ho il laboratorio pieno di francesi)
- Olanda
- Ceco-non-piu'-slovacchia
. . .

Vi prego di mettere i vostri contrinuti.
Come adesso faro' io per le prime informazioni che ho dato.

Vedere le pagine che seguono.

Grazie
Leonello
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Messaggio  Leozaquini Mer 30 Apr 2008, 8:21 pm

Ricevo questo messaggio:

= = =

- Ci chiamiamo "La Politica alla Gente", e attualmente siamo costituiti da
venti gruppi di quartiere che sperimentano in Milano e dintorni.

Le riporto qui sotto l'invito al nostro secondo Convegno, che si terrà
SABATO 24 MAGGIO.

La ringrazio se vorrà a comunicare ad altri quest'invito, esteso
ASSOLUTAMENTE a tutte le persone di buona volontà e sensibili al problema
di FAR RIPARTIRE LA POLITICA DAL CITTADINO.-



= = =
Con un programma:
CITTADINI "SOVRANI" CHE CAMBIANO L'ITALIA

IL MANIFESTO in pillole DI "LA POLITICA ALLA GENTE"
marzo 2008






"La Politica alla Gente" è un movimento politico di cittadini che vogliono far politica restando cittadini che lavorano e non diventando dei politici.

Perché i cittadini sanno quello di cui hanno bisogno; e vorrebbero imporlo.

Ma col sistema attuale, solo qualcuno di loro può diventare politico (gli altri devono lavorare!). E quello che lo diventa passa dall'altra parte della barricata. Non è più un cittadino che sa quello di cui i cittadini hanno bisogno e che vuole imporlo; è un politico che ubbidisce alle regole del gioco politico, che da noi è inesorabilmente truccato.



Quindi se per dare visibilità al "movimento" presentiamo qualcuno di noi alle elezioni, in realtà diamo visibilità al politico e non ai cittadini che lo eleggono. Quindi "La Politica alla Gente" non ne trae alcun vantaggio.

Bisogna che tutti RESTINO cittadini che non diventano politici: cioè che non si fanno eleggere. Imparino a pazientare FINCHE' il movimento non sia così grande e numeroso che i cittadini in quanto tali impongano la loro volontà, e per farlo non abbiano bisogno di mandare avanti qualcuno di cui si fidano.



Questa è la rivoluzione e noi vogliamo la rivoluzione.



Diventa possibile se i cittadini rinunciano all'illusione di veder subito dei risultati raggiunti da qualcuno di loro che si fa politico; e aspettano di essere abbastanza forti - come massa organizzata di cittadini - per dire ai politici: firmate qui, perché noi vogliamo questo. E se non firmate, facciamo una lista civica di prof universitari, imprenditori, ecc. che ci firmino; e che firmino anche l'impegno di dimettersi nel momento stesso in cui non riescano a raggiungere i risultati concordati.



Quindi i cittadini di "La Politica alla Gente" non credono che per dimostrare di fare sul serio devono trasformarsi in candidati e, se eletti, in politici. Al contrario, devono realizzare compiutamente il loro ruolo di cittadini che fanno politica da cittadini normali: cioè dedicandole un tempo limitato, formandosi correttamente, collegandosi con altri, mettendo nero su bianco il loro "mattoncino".



E' essenziale che l'impegno richiesto al membro di "La Politica alla Gente" sia limitato: un incontro di quartiere/località al mese. Anche il professionista più impegnato e la mamma con bambini piccoli devono poter contribuire paritariamente.

Chi dedica più di tre ore al mese, lo faccia come puro coordinamento e valorizzazione della gente, e non per decidere contenuti o posizioni politiche: quelle le decide la gente che si incontra nei quartieri.

************




Tali incontri non sono formazione fine a sé stessa:

1) permettono al cittadino di esprimere quello che sa e che vuole;

2) danno consistenza ai gruppi: cellule di un "corpo" che fanno crescere lavorando e moltiplicandosi;

3) scrivono il programma che un giorno andrà imposto.

Senza (1) e (2), è inutile scrivere il programma da imporre, e tantomeno presentarlo alle autorità!!!



(1) Il cittadino impara a esprimersi a) con ordine, b) in modo riflesso (no sfoghi), c) confrontandosi con gli altri per rendere autentico quello che dice: senza confronto, noi stessi tradiamo il nostro pensiero, invece dobbiamo partire dalla fondamentale certezza che avendo gli stessi interessi siamo tutti sostanzialmente d'accordo (tranne i 200 / 300mila che sul disordine fanno i milioni, e ci prendono tutti in giro, dividendoci con trucchi tipo destra/sinistra ecc.).



(2) Il gruppo CONTA se le persone sono valorizzate ad una ad una (quindi max 9 componenti, e bastano tre per tenere l' incontro). Il suo primo scopo è ESISTERE: per sommarsi a tanti altri gruppi simili.



(3) Il cittadino scrive il programma per cambiare l'Italia. Usa il suo buon senso, guidato dalle sofferenze e assurdità sperimentate, e dalla reazione morale ai disastri causati dalle tante corporazioni.



Al singolo aderente si chiede di credere al progetto; di essere puntuale le volte che partecipa al suo gruppo (può stare assente per mesi e poi tornare!); di valutare se può essere d'aiuto prendendo il verbale o battendolo poi a macchina o addirittura facendo il moderatore; di valutare se può offrire altro tempo al "movimento" nel coordinamento tra i gruppi.



"La Politica alla Gente" nel suo insieme si dà un'organizzazione di volontari per promuovere la nascita dei gruppi, tessere la rete che li collega, creare commissioni con specialisti per riunire i loro prodotti, verificare che il programma che ne risulta evolva verso una proposta politica completa e realmente vincolante per i politici. L'assemblea degli aderenti valuta la necessità di creare una segreteria a pagamento, che alleggerisca il carico dei volontari dalle attività ripetitive, tipo le telefonate in serie. Decide ovviamente anche le modalità del suo finanziamento.



In "La Politica alla Gente" devono convivere anche orientamenti diversi da quello sopra descritto. E' giusto che operi con noi anche chi è solo interessato a parti del progetto - ad esempio la formazione - perché le considera valori in sé.

Oltre alla "fabbrica del programma", centrale nel progetto, ci si augura nascano altre attività dei gruppi: ad es. per collegarci ai tantissimi comitati impegnati in battaglie locali, così da guadagnare sempre più persone al movimento per il cambiamento nazionale. Ma ci vogliono idee, e qualcuno che ne segua caparbiamente la sperimentazione nei gruppi, come abbiamo fatto per la "fabbrica".




************
APPENDICI






.. E se per un miracolo emergesse nei prossimi anni una generazione di politici onesti capaci di cambiare l'Italia? Beh, a votare ci andiamo, li voteremo e torneremo a casa tranquilli a riposarci. Ma nel frattempo sarà bene che ci mettiamo all'opera, come se non dovesse mai succedere.



Oggi da nessuna parte sono applicate forme sostanziali (non episodiche) di democrazia diretta. Ma in Italia la democrazia rappresentativa non funziona più! Facciamo allora di necessità virtù: inventando una forma sostanziale di democrazia diretta - far scrivere ai cittadini il programma del governo - porteremmo un contributo innovativo alla democrazia.





I nostri gruppi sono tutti nati con la tecnica dell'incontro pubblico: aggregando degli sconosciuti.

Il gruppo che nasce risulta composito: per classi sociali, interessi, ecc. Gli elaborati di un gruppo così rappresentano sempre con sufficiente approssimazione - per quanto abbiamo potuto sperimentare - il PARERE GENERALE DELLA POPOLAZIONE ITALIANA.

E' possibile invece far nascere nuovi gruppi da aggregazioni di amici? O viene meno la loro rappresentatività? Bisognerebbe sperimentarlo. Al momento si consiglia agli "amici" di bandire comunque un incontro pubblico, per aggregare altra gente che venga "dalla strada".
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Raccogliere informazioni per il convegno "La politica alla gente", 24 Maggio, Milano Empty Descrizione attivita' dei gruppi a Milano

Messaggio  Leozaquini Mer 30 Apr 2008, 8:30 pm

Ho ricevuto questo altro messaggio, che descrive melgio l'attivita' (tra parentesi: molti di loro sono dei meet up di milano).

= = =
Caro Leonello,

facciamo questo incontro anzitutto perché i nostri venti gruppetti di
quartiere non si conoscono tra loro. Sono nati nel loro quartiere e lì si
ritrovano. Questa è un'occasione semplicemente per trovarsi e poi per
scambiare esperienze.

Un secondo motivo è che vogliamo valutare assieme se quel tanto di lavoro
fatto in questi due anni può essere validato. Meglio dirlo tutti assieme,
dopo aver discusso!


Terzo motivo, che sta poi diventando il principale: farci conoscere e - si
spera - trovare nuove forze e nuove strade da seguire.

Per due anni abbiamo praticamente fatto un solo lavoro: una specie di
"fabbrica del programma". Il metodo: raccogliamo dei cittadini
letteralmente "dalla strada" (attraverso manifestini attaccati ai portoni
in un quartiere) e quindi li facciamo discutere attorno a uno dei grossi
temi nazionali, a loro scelta: lavoro, casa, sanità, scuola, tasse,
immigrazione, ordine pubblico e sicurezza, informazione, politiche sociali,
ecc. Si verbalizza e dopo qualche incontro si scrive una pagina di "un
programma di governo come lo vorrebbero i cittadini".
I risultati sono di qualità sorprendente. Succede anche dove ai gruppi
partecipano - e qualche volta fanno da moderatore - dei cittadini
tendenzialmente di destra.

Questo dovrebbe essere SOLO un primo passo, per ridare alla persona il
senso della sua dignità di cittdino e della sua capacità di esprimersi e di
assumersi responsabilità in pubblico. Si cercano altre idee praticabili
dai nostri gruppi!

. . .

. . .
. . .
Ciao!
Sem

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Raccogliere informazioni per il convegno "La politica alla gente", 24 Maggio, Milano Empty mio primo contributo

Messaggio  Leozaquini Mer 30 Apr 2008, 8:59 pm

Quello che stannof acendo a Milano rirpoduce realta' organizzative e strumenti democratici gia' esisteni altrove.
(E vi prego di esaminare i vostri paesi da questo punto di vista: sara' interessante anche per voi! . . . questo studio ci serve, anche a noi).

Suggerisco di seguire, per quanto possibile, la struttura della descrizione.
= = =

Germania - Bürgerinitiative
- Struttura e obbiettivi
Letteralmente tradotto sarebbe: "Comitati civici" ma in italiano questo nome ha un significato piu' specifico, legato ad episodi storici che risultano fuorvianti.
Sono comitati di cittadini che si riuscono per fare pressione (sui politici, per lo piu') per l'ottenimento di provvedimenti specifici (un semaforo qui . . . un passaggio pedonale la . . . problemi ambientali, più o meno gravi . . . qualsiasi cosa!) in particolare a livello del potere esecutivo locale.
Secondo statistiche del 1971 (vecchie quindi) IL 17% delle Bürger iniziative tedesche si occupa di problemi ambientali.
esiste un sito (da studiare un po'):
http://www.buergerinitiative.de/

- funzionamento
Dopo avere raggiunto lo scopo prefisso, il comitato si scioglie. Per cui si definiscono anche come Ein-Punkt- Organisationen (organizzazioni su un punto). Gli strumenti di "pressione" delle Bürgerinitiative sono in genere le petizioni (raccolta di firme), le manifestazioni, azioni sulla stampa . . . una attivita' di sana "Lobby del cittadino", se vuoi.

- storia.
Sono nate dopo la 2° guerra mondiale. La prassi di organizzarle e' diventata del tutto corrente: non credo esista un solo tedesco che non sappia cosa sia una Bürgerinitiative o non ci abbia partecipato qualche volta. Non hanno più bisogno di "farsi conoscere".
Dopo la caduta del muro ne sono nate all'est ed hanno contribuito efficacemente alla soluzione di vari problemi.

- Casi esemplari.
(da studiare. Cono sco dei casi ma sono minimi)

= = =
Svizzera - Petizioni

- Struttura e obbiettivi
In Svizzera la democrazia e' di certo piu' capillare, "di base" e diffusa che in altri èpaesi. Visto che in virtu' della democrazia diretta i parlamenti non hanno il monopolio del potere legislativo, qui e' un continuo creare comitati per fare:
- "petizioni",
- "leggi di inziativa popolare"
- "referendum abrogativi"
- "Referenudm propositivi"
(sono cose tutte leggermente differenti e seguono prassi simili ma diverse) . . . ecc ecc.
Anche questi comitati, sono sempre: Ein-Punkt (su un tema).
Oltre ad animare la attivita' legislativa diretta, se ne creano anche per condizionare gli esecutivi. Poi si sciolgono.
In ogni caso 'e difficile poter entrare al supermercato senza dover decidere se firmare o non firmare qualcosa.

- funzionamento
Dopo avere raggiunto lo scopo prefisso, il comitato si scioglie. Per cui si definiscono anche come Ein-Punkt- Organisationen (organizzazioni su un punto). Gli strumenti di "pressione" sono in genere le petizioni (raccolta di firme).
La petizione equivale ad una "Interpellanza parlamentare", l'organo legislativo o l'esecutivo si DEVONO ESPRIMERE.
Per raccogliere una petizione bastano 100 firme (in un cantone di 170'000 abitanti).

Nel cantone dove vivo anche gli stranieri (residenti con permesso c: >di 5 anni di residenza e buona condotta) hanno diritto di voto attivo e passivo.
Io stesso ho vissuto l'esperienzs di fare passare una legge. Diritto che qui ho come straniero ed in Italia non ho.


- storia.

Collegate alla democrazia diretta. Da sempre esistita nel paese (1291), ma nella forma attuale dalla costituzione del 1848.
la democrazia diretta e' stata adottata pe iniziativa del partito Radicale (un partito definto "borghese", dai Marx e dai Bakunin. Oggi un partito di "destra", convintamente democratico).

- Casi esemplari.

Qui dove vivo (Giura Svizzero), un partito (il POP: Parti Ouvier Populair, Partito operaio popolare. Come fosse da noi Rifondazione . . . ma taaaanto diversoooo) vince sistematicamente le elezioni con percentuali "bulgare",
soprattutto perche' lui stesso (in quanto partito) organizza e anima la democrazia di base. Che per altro gia' esisterebbe eccome, di per se'.
Ma a parte questo caso interressante, credo che la soluzione dei problemi della democrazia consista nell'assicurare che l'iniziativa politica NON SIA UN MONOPOLIO dei partiti.
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Messaggio  Nicola Pierobon Mer 30 Apr 2008, 10:02 pm

Bilancio partecipativo di Porto Alegre in Brasile
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Raccogliere informazioni per il convegno "La politica alla gente", 24 Maggio, Milano Empty notizie sulla democrazia dal basso dagli USA

Messaggio  Leozaquini Gio 01 Mag 2008, 4:05 pm

Si Porto Allegre e' interessante. Ne so poco, mi informerò.

= = =

Dagli USA potrebbe essere interessante conoscere queste cose, anche molto interessanti:

1 - la pratica di lavoro di MoveOn.

per esempio qui vediamo le loro campagne in corso:

clicca ui per: MoveOn Campaigns

Accanto ci sono anche le "Success Stories". Anche, mica male.

Per esempio, una delle campagne in corso concerne un tema che diventera' di grandissima attualita' in Italia tra breve: l'indipendenza di Internet. Sara' sempre di piu' sotto attacco. Negli USA lo e' gia' e MoveOn sta gia' facendo qualcosa.

Vedo che ha lanciato una petizione.
Mi domando se e come nelgi USA funzionino le petizioni.

Sono pure operazioni di "propaganda mediatica"? . . . "abbiamo raccolto n firme! . . .". Stop (come in Italia).
Hanno un certo peso legislativo? (il potere esecutivo/legislativo DEVE dare una risposta pubblica. Come in Svizzera?).

Non so, potreste informarci in proposito?

= = =
2 - la California e' uno dei rari paesi del globo dove esistono forme di democrazia diretta. E tra questi paesi la California e' il piu' popoloso (una delle critiche alla democrazia diretta e' che "puo' funzionare solo in villaggi o piccoli paesi").

Come funziona la democrazia diretta in Californa?

Max . . . pronti pronto . . . sei in ascolto?

= = =

Noi che viviamo sul posto possiamo informarci meglio, che tramite i libri. Possiamo per esempio chiedere a colleghi, amici, vicini di casa . . .alla gente: "se il traffico stradale davanti a casa tua e' troppo intenso ed i bambini non riescono ad attraversare la strada perche' non c'e' un semaforo . . . cosa faresti? Cosa pensi che si faccia in questo paese in questi casi?".

Le risposte possono essere sorprendentemente diverse.

= = =
Davanti alle scene di spazzature napoletane qualcuno mi ha chiesto: "ma come mai non hanno fatto una petizione, i napoletani?".

In Germania a milioni si saranno di certo interrogati sul come mai i napoletani non abbiano costituito alcuna Bürgerinitiative!

Ognuno pensa che il mondo intero funzioni come a casa propria.
Anche io ho vissuto in svizzera per anni ed anni, prima di accorgermi che qui, da Chiasso (30 Km da Milano) a Basilea (350 Km), e' tutto completamente diverso.
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Messaggio  Nicola Pierobon Ven 02 Mag 2008, 10:24 pm

E non occorre andare all'estero, anche in Italia ci sono splendidi esempi.

seminario internazionale
sulle esperienze di bilancio partecipativo 4 & 5 aprile 2008 bergamo, Italia

consiglio di ascoltare l'esperienza di Grottammare di Pierpaolo Fanesi.
Sulla destra, noterete che e' possibile ascoltare i vari interventi.
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